Buonsenso per Albese con Cassano
Al servizio dei cittadini anche all'opposizione

Assistenza agli anziani

Protagonisti della comunità

Nel sostegno alle famiglie e alla comunità, l’ambito del servizio agli anziani riveste un ruolo sempre più centrale. In gran numero le persone anziane del nostro paese arricchiscono le fila del volontariato e delle associazioni, contribuendo a fornire a loro volta servizi e opportunità per tutti. Albese con Cassano ha una popolazione che rispecchia l’andamento demografico italiano e fa registrare un’età media sempre più alta. Per questo crediamo nell’importanza di offrire attività e iniziative che possano rappresentare esperienze vivificanti e di prossimità.

Prevedere politiche sempre più robuste per quest’ambito significa dotare il paese della capacità di presidiare in modo efficace tanti ambiti di fragilità. Ne parliamo con Loredana Masperi che per molti anni ha diretto la Fondazione Ca’ Prina di Erba e che oggi ha deciso di mettere le sue competenze a disposizione della Lista Buonsenso per Albese con Cassano – Carlo Ballabio Sindaco.

Un’esperienza ultratrentennale nell’ambito dell’assistenza alla persona. Prossime sfide?

Quando ho partecipato alle riunioni del Gruppo ho portato le mie esperienze nell’ambito dell’assistenza anziani, dei servizi domiciliari e del mondo del volontariato. Con il passare del tempo mi sono resa conto che non sarebbero sicuramente mancate le possibilità di mettermi a disposizione per concretizzare un programma che è ricco di progettualità sociali per la comunità di Albese con Cassano.

Potenzialità e certezze per l’assistenza anziani ad Albese con Cassano?

Una su tutte, la Casa di Riposo “Ida Parravicini di Persia”. A parte la splendida location della RSA, la Casa è una risorsa per gli albesini e ritengo che il Comune debba continuare a sostenerla, sia nominando i Rappresentanti nel C.d.A. della Fondazione, che erogando contributi economici.

La Fondazione non ha scopo di lucro, ovviamente mantiene rette più basse a favore degli albesini, rispetto al privato profit e/o religioso. Peraltro, il paese è in grado di offrire molto in termini di servizi sull’ambito anziani. Ad esempio, la Villa S. Benedetto, la Casa Albergo Infermiere e Villa S. Chiara, che comunque, anch’esse, creano servizi e lavoro in paese.

Come vedi l’azione amministrativa per il futuro?

Per prima cosa, proseguire nella piena disponibilità all’ascolto, rendendo sistematico l’incontro e il confronto per raccogliere bisogni e lavorare di concerto. Un approccio che vale per il mondo dell’assistenza anziani ma anche per tutte le strutture assistenziali, residenziali e non, presenti in paese. Penso, ad esempio a realtà consolidate come la Talea, l’Associazione Genitori, la Caritas parrocchiale, ecc.), fondamentali per offrire servizi personalizzati e presidio delle fragilità. Un dialogo che dia modo all’Ente di avere una piena visione di quello che succede intorno e diprogrammare in modo lungimirante.

Alla luce della tua esperienza, quali prospettive vedi per lo sviluppo nell’ambito dei servizi sociali?

Negli ultimi anni il Comune ha costantemente incrementato la dotazione di risorse in questo contesto. Non vedo inversioni di tendenza ma anzi, sarà sempre più necessario dotarsi di riserve alle quali attingere per le emergenze o per fronteggiare fragilità emergenti.

Un’azione di sviluppo, potrebbe essere quella di agire insieme alle persone già presenti presso i Servizi Sociali comunali, allargando l’incontro con le realtà sociali (tutte quelle del paese, ma anche quelle più importanti a noi vicine, che possono essere usufruite dai nostri concittadini. Ad esempio la Villa S. Maria di Tavernerio, la Scuola statale della prima infanzia di Tavernerio, la Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, la Fondazione Cariplo, Confindustria Como, dove presso il tavolo delle realtà socio-sanitario assistenziali, è presente anche il Consigliere regionale del ns. collegio elettorale, l’ATS, l’Azienda Ospedaliera S. Anna, l’Ospedale di Erba, l’Ordine dei Medici, dei Farmacisti e delle professioni sanitarie).

Un sistema di partecipazione ad incontri utili per la crescita, ove necessaria, ma sempre auspicabile e possibile, degli Amministratori e delle figure professionali comunali, che potranno migliorare la rete delle loro conoscenze e contatti. Naturalmente, considero interlocutori naturali anche la Farmacia di Albese e i medici di medicina generale che operano nel nostro Ambulatorio e che forniscono servizi agli anziani del paese.

Priorità alla ricerca di nuove risorse?

La Comunità Energetica Rinnovabile potrà rappresentare una fonte di risorse per le famose emergenze e per essere ancora più tempestivi. Inoltre andremo a monitorare i bandi regionali che verranno emanati dell’Assessorato Famiglia e solidarietà sociale, per valutare la partecipazione a progetti quali il “caffè sociale” mirati all’inclusione sociale dei soggetti soli anziani e/o svantaggiati.

A tale proposito, il dialogo con gli uffici sociali preposti, ci può permettere di avere immediata contezza di emergenze e di analizzare costantemente i dati sulla popolazione residente, per valutare la situazione di un paese che certamente sta invecchiando. Questo per prevenire l’isolamento e in un’ottica di miglioramento della qualità di vita degli anziani, attraverso l’istituzione di nuovi servizi e progetti per il contrasto della solitudine e per favorire e mantenere, il più a lungo possibile, l’invecchiamento attivo e l’autonomia dell’anziano

Il ruolo del volontariato?

Va assolutamente riconosciuto, che ad Albese c’è un volontariato silenzioso, svolto da molte persone di buona volontà, donne e uomini. In una società sempre più nucleare e mono-familiare, molto volontariato si svolge in famiglia: la prima assistenza, giustamente è in famiglia, tanti hanno anziani, nipoti, accompagnamenti vari di giovani e anziani, magari anche in situazione di fragilità.

Il Comune deve esserci anche per loro ed essere in grado di prendersi cura delle loro esigenze.

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