Buonsenso per Albese con Cassano
Al servizio dei cittadini anche all'opposizione

Il doposcuola al tempo di Maria Antonietta

"Non hanno il pane? Dategli le brioches.."

“Se non hanno più pane, che mangino brioche”: una frase dei tempi di Maria Antonietta può aiutare a spiegare le nostre perplessità sulla modalità scelta dall’attuale Amministrazione per il servizio doposcuola.

Un servizio che nella nostra concezione immaginiamo a sostegno della genitorialità e studiato su misura sulle esigenze delle famiglie. Non a caso, la precedente Amministrazione, guidata dal gruppo Buonsenso per Albese con Cassano, aveva distribuito tra le famiglie albesine un questionario per rilevare i bisogni sui quali impostare l’erogazione dei servizi.

Due caffè al giorno per un doposcuola: è una proposta da Comune?

Elezioni, promesse, cambio di Amministrazione ed eccoci alla nuova proposta: il doposcuola al costo di 2 caffè al giorno. Come se 2 caffè al giorno da aggiungere al bilancio familiare fossero alla portata di tutti.

Meno soldi hai, più paghi.

Avranno pensato a delle agevolazioni per le famiglie particolarmente bisognose o in stato difficoltà?

Ma certo: intanto non ti offrono il servizio al costo di 2 brioches al giorno. E poi è prevista una riduzione di 3 mensilità per chi paga tutto e subito: se hai tutti i soldi ti facciamo lo sconto.

Se ne hai di meno? Paghi di più! Da cui il paragone coi tempi di Maria Antonietta: “non hanno il pane? dategli le brioches”.

Possiamo capire i fuffaguru che per un caffè al giorno ti offrono la macchina dei tuoi sogni, improbabili servizi, un viaggio a Dubai o il depuratore dell’acqua.

La pubblicità sulla pagina Facebook del Comune.

Ma da un Comune ci si attenderebbe un’attenzione alle politiche sociali, al sostegno alle famiglie o ad un ruolo redistributivo, su criteri meritocratici legati al reddito.

Soprattutto se il Comune in questione, grazie alla precedente Amministrazione, può vantare il livello più basso di indebitamento degli ultimi 20 anni. Tradotto: se il servizio è ritenuto cruciale per le famiglie, per favorire la genitorialità il Comune avrebbe la possibilità di aiutare. Magari anche solo facendo in modo che lo sconto “pronta cassa” fosse possibile per tutti, non solo per i più abbienti. Ma questa scelta fa il paio con quelle recenti per gli altri servizi scolastici per i quali le famiglie si sono viste richiedere pagamenti meno dilazionati rispetto al passato e, pur a parità di costi, riduzione di servizi (vedi le ore di assistenza o il numero di corse del pulmino).

I bisogni sono altri..

Tanto più se, solo poco tempo prima, in un articolo di giornale l’attuale Amministrazione decantava con orgoglio l’aver finanziato con risorse proprie del Comune un nuovo gabinetto per la sala Passerella del Padiglione Polifunzionale.

A dimostrazione che è proprio stata una scelta ragionata e voluta, quella di destinare risorse a un gabinetto invece che a sostenere il doposcuola a favore delle famiglie.

Ci potranno rispondere che anche i bagni in sala Passerella vanno a favore di qualcuno? Ne chiederemo conto.

Per il momento abbiamo dovuto mestamente prendere atto che sono altri i bisogni ritenuti impellenti per la collettività. Il che spiega i nuovi bagni.

I conti non tornano: abbiamo presentato un’interrogazione

Le scelte valoriali sono agli antipodi. Ma anche nella sostanza, se si considerano circa 200 giorni di scuola, il costo giornaliero si aggirerebbe tra i 3,20 euro e i 4 euro. Qualcosa in più di due caffè… o di due brioches. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione: sono necessarie spiegazioni pensando anche alle famiglie che quei due caffè (molto lunghi) se li sognano. Ecco l’interrogazione:

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